RITRATTO CONSAPEVOLE

Vuoi vedere chi sei?
Percorsi esperienziali di autoesplorazione e autoconoscenza dei comportamenti individuali, di coppia e di famiglia attraverso l’utilizzo della fotografia di ritratto. Opportunamente praticata, la fotografia di ritratto ci permette di comprendere e apprendere informazioni relative alla nostra identità fisica e condizione emotiva trasformandosi in uno strumento utile a migliorare il nostro stile di vita.

IL RITRATTO FOTOGRAFICO NELL’INTEGRAZIONE DI CORPO E MENTE

Un metodo che facilita l’autoesplorazione di mente e corpo attraverso la lettura della nostra immagine colta fotograficamente in particolari stati d’animo e condizioni emotive.
I nostri ritratti funzionano come “degli indicatori di stato” psicofisico. Ci mettono in contatto visivo e percettivo con noi stessi dandoci informazioni e strumenti utili a educare spazio emotivo e corporeo, migliorando i comportamenti e orientando verso un sano piacere di essere ed esistere, prima di ogni altra cosa.

A COSA SERVE

Serve a facilitare l’autoconoscenza e l’autoesplorazione profonda di sé.
Lo scopo è quello di acquisire maggiore consapevolezza e di conseguenza una maggiore sicurezza e autostima in quanto ci si conosce meglio.  Grazie all’utilizzo della fotografia, e dunque del canale precettivo della vista (il 90% delle informazioni emotive emozionalmente significative passa attraverso gli occhi), viene data alle persone la possibilità di sperimentare la disidentificazione con l’immagine ideale di sé, fatta di idee e concetti propri e degli altri, e di congiungersi con la propria realtà fisica ed emotiva grazie all’esperienza empatica di sé, di chi osservandosi nell’esperienza di essere fotografati, si mette nei propri panni per comprendersi. Si creare il presupposto per rompere il vincolo di lealtà con una narrazione di sé a volte rigida (posso essere “solo questo”, non posso “essere altro” rispetto a quello che penso di me o gli altri pensano di me), individuando quelle risorse interiori già presenti e mai emerse (per scarsità o evitamento di opportunità date dall’ambiente) che aiutano a vivere la vita con maggior creatività, serenità e dunque benessere.
E’ un’esperienza che serve a SENTIRE, dopo un primo senso di inadeguatezza se non ci si piace o di soddisfazione se ci si piace, curiosità verso i propri processi interiori. In questo tipo di ritratto, infatti, quello che si SENTE attraverso l’osservazione del corpo è quello che avviene dentro il corpo. Il mondo fisico (corporeo) e metafisico (psichico) si integrano favorendo l’apertura di uno spazio di “saggezza spirituale” che, ATTENZIONE, non riguarda la dimensione religiosa ma si focalizza sugli aspetti funzionali legati alla natura umana e al senso degli eventi della vita proponendo un’alternativa più ampia alla visione attuale che predilige l’aspetto fisico e psichico interessandosi marginalmente alla complessità e sensibilità della dimensione umana.
Come avviene nelle pratiche meditative, attraverso l’uso di questa forma di arte (la fotografia e nello specifico l’arte del ritratto) viene favorita la crescita libera attraverso una consapevolezza non giudicante. Questa modalità di ritratto NON è un intervento di psicoterapia ma un viaggio avventuroso oltre il limite di quello che pensiamo di essere per vivere chi siamo, e da cui si può ripartire, riparare o ricostruire.